Un red carpet per “Non uccidere”

Di solito le anteprime a inviti sono appannaggio del cinema, la tv non srotola passerelle per gli eroi delle sue fiction, ma questa volta la Rai l’ha pensata diversa: evento alle 20,30 al Cinema Massimo per la produzione della serie «Non uccidere». Comunque ad inviti - in un amen sono stati distribuiti i 450 posti della sala - ci sarà la proiezione della prima puntata della nuova stagione co-prodotta da Rai Fiction con FremantleMedia, creata da Claudio Corbucci, girata da Giuseppe Gagliardi - i due hanno già lavorato insieme a «1992» - e seguita passo passo dalla Film Commission, che andrà in onda domani su Rai3 alle 21,45. Con la protagonista Miriam Leone e Corbucci in sala.

Torino «crime»
Tutto nasce qui: la serie sul crimine familiare, sui delitti che si consumano fra gelosie, vendette e rabbie represse, è stata girata in 19 settimane fra gli studi Rai e i Lumiq con l’allargamento a 300 set allestiti fra Torino e il Piemonte. Una mega produzione che ha in cima al cast l’attrice Miriam Leone, l’aspirante soubrette Veronica Castello in «1992» accanto a Stefano Accorsi, e ora ispettore della squadra omicidi della Mobile di Torino Valeria Ferro.

Una questura, ricostruita negli studi Lumiq, che gira attorno al volto della Ferro sempre struccato, duro, e alla sua idea quasi ossessiva che il lavoro sia l’obiettivo da perseguire sopra ogni cosa. Non è una donna che spenda tempo davanti allo specchio, è una aggressiva senza oltrepassare i limiti del possibile, ma è anche fragile rispetto alla sua storia: deve convivere con la madre Lucia, interpretata da una Monica Guerritore altrettanto «nuda» di trucco e parrucco. È stata scarcerata dopo la condanna dell’omicidio del marito, il padre di Valeria.

Lei era bambina quando è avvenuta la tragedia e l’esperienza traumatica l’ha resa la poliziotta di oggi, determinata a scoprire le ombre delle famiglie. Ma in questo filo nero del crimine trovano comunque spazio i sentimenti, a cominciare dalla relazione fra la stessa Valeria e il suo compagno Giorgio Lombardi, l’attore Thomas Trabacchi, che è anche il suo diretto superiore e colui che 15 anni prima ha arrestato sua madre. E poi l’ispettrice può contare sul rapporto con il fratello Giacomo, con cui è cresciuta - l’interprete è Davide Iacopini - e lo zio Giulio, Gigio Alberti.

Una sceneggiatura che ha coinvolto 12 attori principali e altri 260 fra protagonisti di puntata e ruoli secondari, a cui si aggiungono 35 attori minorenni e più di 1500 comparse. Tutto il comparto tecnico ha visto l’impiego di 250 persone fra capi reparto, tecnici e maestranze, al 90 per cento residenti sul territorio.

«La madre è innocente»
L’incredibile rivelazione fatta da una ex compagna di cella di Lucia a Valeria apre la puntata di domani: «Tua madre è innocente!». E dunque perchè si è presa colpe che non erano sue per tutti questi anni?

Un’indagine faticosa e dolorosa per l’ispettrice, che vuole arrivare alla verità sul caso più importante, quello della propria famiglia. Anche se il lavoro ordinario la porterà ad occuparsi di casi spinosi all’interno di night-club, di licei dove le ragazzine hanno sempre qualcosa da nascondere e in qualche teatro cittadino: una puntata è ambientata all’Auditorium Rai ed è stato ripresa l’Orchestra Nazionale della Rai. Ora bisogna vedere se dopo l’andata in onda di questa seconda parte ci sarà un sequel.

Fonte: https://www.lastampa.it/

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